Pulizia scale in condominio: appalto o lavoro subordinato?
La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione con la sentenza n° 1 del 2/1/2018 ha ribadito alcuni concetti necessari per la definizione del lavoro subordinato all’interno di un condominio. Pronunciandosi sul ricorso di una lavoratrice che, avendo eseguito giornalmente la pulizia delle scale e la distribuzione della corrispondenza, e usufruito gratuitamente dell’appartamento condominiale quale sua abitazione, chiedeva che gli fosse riconosciuto il diritto alla corresponsione del compenso come portiere.
La Suprema Corte confermando il giudizio della Corte territoriale ha evidenziato come il requisito indispensabile per il riconoscimento della qualifica di portiere nel caso specifico sia “ la natura subordinata del rapporto di lavoro”, e che nel caso specifico “la parte che ne deduce l’esistenza non abbia dimostrato la sussistenza del requisito della subordinazione – ossia della soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro”.
Si tratta di una sentenza molto importante in quanto, per respingere la domanda del lavoratore, non si ritiene necessario dimostrare l’esistenza di un rapporto di lavoro in appalto, come invece spesso era avvenuto in precedenti giudizi, ma si richiede al ricorrente di dimostrare la subordinazione in modo inconfutabile.