Politiche green: intelligenza artificiale, progressi legislativi verdi, futuro, computer e colori
I progressi nel campo legislativo sull’intelligenza artificiale, il super elaboratore di Bologna e il corso sulle cromie organizzato da Barbara Bartoli.
È del 9 dicembre 2023 l’accordo Ue per l’Ai (Artificial Intelligence) Act: dopo un negoziato fiume di oltre 36 ore, l’annuncio del raggiunto accordo sulla legge europea, che riguarda l’intelligenza artificiale, ha ufficializzato il primo quadro normativo sui sistemi di Intelligenza artificiale nel mondo.
L’obiettivo della normativa è garantire che l’intelligenza artificiale protegga i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale, stimolando al tempo stesso l’innovazione e rendendo l’Europa leader nel settore.
Analogamente all’avanguardia, nonostante il discutibile esito dei lavori della Cop28 di Dubai, l’Unione Europea, che comprende attualmente 27 Stati membri, è antesignana nella volontà e capacità di ridurre l’impatto ambientale alla luce del cambiamento climatico in atto.
Purtroppo l’Italia, bocciata secondo il rapporto annuale di Germanwatch, realizzato in collaborazione con Legambiente e presentato alla Cop28, è scesa dal 29esimo al 44 esimo posto, perdendo ben 15 posizioni: un risultato dovuto soprattutto al rallentamento della riduzione delle emissioni di gas serra.
Politiche green
Ovviamente non ha alcun senso, arrivati a questo punto, arrampicarsi su accuse e controaccuse, su mancanze e giustificazioni, politiche, sociali, imprenditoriali, intellettuali e culturali. Il dato di fatto è questo, e certamente non stupisce gli addetti ai lavori.
Ma proprio per tale oggettiva carenza voglio scavalcare il clamoroso svantaggio che abbiamo nei fatti, ripartendo da punti cardine attuali del nostro Stato fondatore dell’Unione Europea (insieme a Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, a Maastricht, quel 1 novembre 1993), che di nuovo ci ricollegano alla tanto dibattuta Ai.
Al Tecnopolo di Bologna lo scorso 24 novembre 2022, è stato inaugurato il supercomputer Leonardo, il quarto computer più veloce al mondo. Leonardo e i supercomputer EuroHpc Ju sono resi accessibili ai ricercatori europei del mondo accademico, degli istituti di ricerca, delle autorità pubbliche, e dell’industria, con sede negli Stati membri dell’Ue, o in un Paese associato a Horizon, per sviluppare nuove applicazioni in aree come intelligenza artificiale e medicina personalizzata, fonti di energia rinnovabile, progettazione di farmaci e materiali, bioingegneria, previsioni meteorologiche e lotta al cambiamento climatico.
Ma aspetto ancor più affascinante e promettente è quanto succederà già nel 2024, che riporto nelle parole di Francesco Ubertini, presidente del Cineca e di Ifab, pubblicate lo scorso 30 settembre 2023: «Il super computer Leonardo è in piena operatività. Stiamo completando l’impianto per installare, l’anno prossimo, un upgrade del sistema di calcolo. Sempre nel 2024 arriverà il computer quantistico, il primo in Italia.
Sta andando avanti l’iniziativa legata al Pnrr, che ha individuato in Bologna il centro per le simulazioni e la ricerca resa possibile dall’high performance computing. A fianco delle infrastrutture, a breve verrà inaugurato il data center dell’Istituto di fisica nucleare. Poi, arriverà la sede dell’università dell’Onu per l’intelligenza artificiale».
Analisi dati
Questo significa che nel nostro Paese avremo tutti gli strumenti e le menti, per creare ad esempio un gemello digitale del pianeta Terra, e potere così esplorare, utilizzando Big Data e Ai, gli effetti di strategie ipotizzabili per contrastare gli effetti di questa avventura climatica senza precedenti in cui siamo coinvolti e testimoni.
Ovviamente, stiamo in questo campo evidenziando l’eccellenza planetaria, che opererà proprio a Bologna, in Italia: ma nel frattempo è indispensabile porre rimedio a quell’atteggiamento di frustrazione e impotenza, troppo spesso complice la mancanza di una comunicazione capace, precisa e scientifica, che la maggior parte dei cittadini italiani ha purtroppo assimilato nel tempo.
Dipende da ognuno di noi, evidentemente in misura proporzionale alle azioni, ma assolutamente egualitaria nella consapevolezza, rendere il nostro abitare, il nostro lavorare, il nostro vivere, il più possibile intelligente e sostenibile: per riuscire in questo è indispensabile imparare a comprendere le prerogative del nostro habitat con le giuste, ma individuali valutazioni, per poi gestirle in modo coerente ed attuare scelte vincenti, analogamente personali.
Tuttavia, per compiere quella che appare inizialmente come un’impresa difficilissima, specie per i non addetti, è sufficiente avere la voglia di agire, e ovviamente acquisire le giuste strategie di base.
Il master
Ecco allora i 25 colori del mio master annuale, aperto a tutti ma con un massimo di 25 iscritti in presenza per ogni edizione annuale, a loro volta strutturati su un percorso di 400 ore ed articolati in 25 modulicolore (ognuno di 16 ore) che vuole integrare 25 mission: rosso per l’abitare, rossoarancione per l’alimentazione, arancione per la ceramica, arancione-giallo per coloring, giallo per il design, gialloverde per la dizione, verde per il feng-shui, verde-azzurro per il giardino, azzurro per la grafica, azzurro-viola per il greenbuilding, viola per la green Europe, viola-rosso per l’intreccio, nero per l’intelligenza artificiale, grigio per il libro, bianco per il marketing, argento per la natura, oro per l’olismo, violaprugna per i podcast, verdeacqua per il problem solving, blunotte per il progetto, rosaintenso per il public speaking, rosaquarzo per la solidarietà, viola per la sostenibilità, rosso vermiglione per la voce, verderiso per il web.
E tutte queste 25 mission produrranno, anche in chi non ha competenze e formazioni specifiche, la capacità di acquisire tutte le skill necessarie per diventare un vero protagonista di una green Europe autentica, consapevole, coloratissima e quindi anche gioiosa.
di Barbara Bartoli