Niente ingiurie dall’amministratore per i condomini
La Suprema Corte respingendo il ricorso presentato dall’amministratore contro la condanna per diffamazione emessa dalla Corte d’Appello di Messina, ha affermato il principio che inviare a tutti i condomini la copia di una lettera inviata dal rappresentante di un altro condomino nella quale erano contenute frasi ingiuriose e offensive nei confronti di due condomini costituisce reato di diffamazione.
In definitiva viene confermato il principio espresso dalla Corte d’Appello secondo il quale «la libertà, anzi il dovere, di riferire i fatti, quale amministratore, doveva essere accordata con l’interesse della persona offesa e che non venisse amplificata l’espressione ingiuriosa, asseritamente pronunciata da un terzo ai suoi danni».
(Sentenza n°44387 del 3 novembre 2015 sezione V Cassazione Penale)