L’amministratore? Non fa crollare lui i palazzi
Di chi è la colpa se crolla una palazzina, come è avvenuto recentemente a Roma? Secondo l’Anaip non è degli amministratori. «Dopo l’ennesimo crollo parziale della palazzina in condominio, fortunatamente questa volta senza morti e feriti, riteniamo doveroso che si faccia chiarezza sulle responsabilità che in questi casi con vengono imputate all’amministratore del condominio, il primo, quasi sempre, a essere incolpato ingiustamente e senza motivo». L’Associazione nazionale amministratori immobiliari professionisti vuole far emergere «come troppo spesso la figura dell’amministratore rappresenti il capro espiatorio in quasi tutti i crolli di questo tipo. Sono anni che denunciamo come all’amministratore di condominio non vengono dati gli strumenti necessari per essere informato dello stato delle singole unità immobiliari», sostengono all’Anip. «Dopo il crollo della palazzina al portuense, sempre a Roma nel 1998, l’amministratore è stato prosciolto da ogni accusa, non potendo sapere quanto avveniva all’interno di un locale privato. Da allora si sono avute diverse normative locali e nazionali in materia di sicurezza, ma mai nessuna, nonostante le nostre proposte, ha messo l’amministratore in condizione di avere più poteri al fine di ottenere obbligatoriamente dai condomini informazioni e perizie preventive relative ai lavori di ristrutturazione che avvengono nelle abitazioni private». Quasi sempre, sottolinea l’associazione di amministratori di condominio, la responsabilità di questi crolli è dovuta agli abusi edilizi che compiono gli stessi condomini all’interno dei loro appartamenti, danneggiando o addirittura abbattendo travi, colonne e muri portanti che, ricordiamo, sono parti comuni dell’edificio, anche se rientrano nella proprietà privata. Per non parlare dell’eccessivo carico provocato da vasi e altri suppellettili posti sulle terrazze di pertinenza della propria abitazione o sui lastrici solari di uso esclusivo, ma che fanno da tetto a tutto o a parte del condominio.