Criminalità in Italia: quali sono le città più pericolose?

Milano al primo posto per denunce di reati, seguita da Roma. Cresce il tasso di criminalità in Italia specialmente per violenza e rapine, ma siamo lontani dal record raggiunto dieci anni fa: nei primi sei mesi del 2024 i reati sono diminuiti.
La buona notizia: l’Italia è in Europa il Paese con il più basso tasso di omicidi in rapporto alla popolazione. La cattiva notizia: aumentano i furti. Quindi, chiudete bene a chiave la porta e, ancora meglio, aggiungete dispositivi adeguati di sicurezza.
I dati, freschi della statistica del ministero degli Interni, non lasciano dubbi: dopo la pausa per il covid, quando per i ladri è stata emergenza (tutti chiusi in casa, difficile esercitare la professione), nel 2023 i reati denunciati alle forze dell’ordine (2,34 milioni di euro) sono aumentati, seppure di poco (+1,7%).
In particolare, l’Italia ha registrato un boom di rapine (+9,5%), percosse (+3,1%) e omicidi, oltre alle truffe online (+10% a 302 mila). Dati allarmanti, ma è bene aggiungere anche che si sta meglio di dieci anni fa (il 2014), quando i reati commessi e denunciati sono stati il 17% in più.
Insomma, le due facce della medaglia: trend di reati in crescita, ma nonostante la percezione pubblica sia quella di vivere in pericolo costante, i numeri indicano che siamo ben al di sotto dei livelli del passato recente e neppure siamo peggio di tanti altri Paesi. Resta il fatto che tenere alla larga i topi di appartamento è una buona idea.
Media statistica
Il ministero degli Interni fornisce anche un’altra buona notizia: nei primi sei mesi del 2024 in media i reati sono diminuiti, seppure di poco (-1,1%). Si tratta comunque di oscillazioni che fanno parte della normalità statistica.
Se si considerano gli ultimi trent’anni (pandemia esclusa), l’anno con meno reati commessi è stato il 2019, anche se cinque anni fa la percezione era sempre la stessa: quella di vivere in un fortino sotto assedio. Con i valori del 2023, invece, siamo tornati sui livelli del biennio 2016-2018.
Nel 2023 sono tornate ad aumentare le denunce per furto. Secondo un’analisi, il fenomeno potrebbe anche essere legato al rientro di molti lavoratori in azienda, dopo lo smart-working legato al covid. Case vuote: piatto ricco, mi ci ficco.
In ogni modo, i furti in abitazione sono aumentati del 10,4% nel 2023 e il trend non accenna a fermarsi: +3,6% anche nel primo semestre 2024. Siamo però sempre al di sotto del numero del 2019.
Le città più pericolose
La nuova edizione dell’Indice della criminalità, documento che cataloga la tipologia di denunce in rapporto agli abitanti su base provinciale, punta il dito anche sulla diversa pericolosità delle città.
Risultato: anche se Napoli sale spesso al disonore di cronaca, sono Milano, Roma e Firenze le città più pericolose.
Circa una denuncia su tre è stata depositata nei capoluoghi delle 14 città metropolitane, ma più nel dettaglio il 15% dei reati viene rilevato all’interno dei municipi di Milano e Roma.
Dal punto di vista della criminalità, è il capoluogo della Lombardia che sembra essere una specie di Gotham City: Milano è prima per numero di furti denunciati in rapporto alla popolazione, seconda per rapine, terza per violenze sessuali e quinta per reati connessi agli stupefacenti.
Nel complesso, i reati denunciati nell’area metropolitana di Milano sono in aumento del 4,9% anche rispetto al pre covid. Anche Roma, però, non scherza: la Capitale d’Italia ha raggiunto il secondo posto per numero assoluto di furti (3.465 denunce ogni 100 mila abitanti), in crescita del 17% su base annua. E tra il Colosseo e i sette colli nel 2023 le rapine per strada sono aumentate del 24% rispetto al 2022.
Per indice di pericolosità dopo il terzetto di testa seguono Rimini, Torino, Bologna, Prato, Imperia, Venezia e Livorno. Napoli è solo al dodicesimo posto. Nel caso voleste stare più tranquilli, potete progettare di vivere a Oristano: la cittadina sarda è quella con meno reati denunciati, solo 2.358, ma anche Benevento, Treviso e Potenza risultano essere oasi di serenità.
Per quanto riguarda, invece, la tipologia dei reati commessi, l’aspetto più allarmante è la crescita dei reati violenti, tra cui le rapine per strada (16.561 episodi, + 9,5% rispetto al 2022 e +24,5% sul 2019), in aumento anche tra i giovanissimi. C’è più violenza in giro: lo testimoniano anche le denunce per percosse (16.645, +3,1% e +15,6% sul 2019), tra cui gli atti di bullismo o di prevaricazione.
Tra l’altro, anche i primi dati del 2024 segnalano un costante aumento (+3,1%). Non stupisce, quindi, che siano saliti anche gli omicidi volontari (341), dieci in più rispetto al 2018 e +13 rispetto al 2019. Sempre più episodi sono legati all’ambito familiare.
Purtroppo per questi non c’è porta blindata che tenga. Ma consoliamoci: nel non lontano 2014 i morti ammazzati erano stati 475. Altro dato rasserenante: ci si uccide di più negli altri Paesi, perché l’Italia in Europa è il Paese con il più basso tasso di omicidi in rapporto alla popolazione.
Sempre per la statistica, vale la pena ricordare l’aumento delle denunce per estorsione (+27% rispetto al 2019), e dei reati sessuali: +27,6% sul 2019, seppure in lieve calo nel 2023.
Infine, sono in crescita anche le denunce per spaccio di stupefacenti (+5% nel 2023, +1,9% nei primi sei mesi 2024). Ma i dati sono condizionati dal calo del periodo pandemico, perché se si considera il 2019 il calo è del 20%.
di Giuseppe Rossi