Cotto Possagno: come il laterizio si adegua al cambiamento climatico
«Adeguarsi al clima è senz’altro un’esigenza avvertita dal mercato e il sistema tetto deve aumentare la sua resilienza, con prodotti che possano resistere a fenomeni atmosferici sempre più violenti e frequenti. Ma, attenzione, non mi riferisco alle grandinate con chicchi di oltre 10 centimetri di diametro, che fortunatamente sono molto più rare dei terremoti», spiega Mario Cunial, direttore Ricerca e Sviluppo di Industrie Cotto Possagno e presidente del Gruppo Prodotti da Costruzione di Assindustria Venetocentro.
Quindi, a parte eventi estremi, si tratta già di un trend o siamo solo all’inizio?
Per alcuni aspetti, come la resistenza alla grandine, almeno in Italia siamo solo all’inizio, per altri come la resistenza allo strappo Up Lift Test (venti molto forti), la durabilità dei prodotti al gelo, la prestazione e la sostenibilità di prodotti e processi, direi che già da tempo sono trend ben delineati, con norme tecniche europee definite e collaudate.
Quali sono i materiali e le tecnologie più ricercati?
I progettisti e i clienti apprezzano le prestazioni, le garanzie di lunga durata, le soluzioni e gli accessori per la ventilazione e il fissaggio delle tegole e dei coppi. Hanno la certezza di avere un tetto estremamente longevo e resiliente ai cambiamenti climatici. Le nostre linee di Coppi DiPiù, Dsa, Unicoppo e Tesi rispondono a questo mercato che ricerca sempre più prodotti di alta qualità e dalle elevate prestazioni.
Sono richiesti anche supporti in lamiera con maggiore spessore?
La copertura in lamiera con alti spessori purtroppo può diventare pericolosa in caso di forti venti, trombe d’aria. Non solo: ha prestazioni invernali ed estive pessime, oltre a far durare meno gli elementi del sistema tetto a causa delle elevate temperature estive del manto in lamiera che, con temperature esterne di 37 gradi, può superare i cento gradi centigradi.
Secondo lei cambieranno i criteri d’installazione?
La norma Uni 9460, che definisce la corretta posa in opera delle coperture discontinue, è in fase di aggiornamento. In particolare, per favorire il riuso e il riciclo dei prodotti. Tutti i nostri materiali e i pacchetti tetto sono già adeguati alle nuove indicazioni, pertanto sono di facile manutenzione, riutilizzabili e riciclabili. Inoltre, anche per i diversi schemi di fissaggio proposti nella direttiva a seconda delle zone più o meno ventose, i nostri sistemi con il fissaggio del 50% delle tegole o il 100% dei coppi di coperta resistono a venti fino a 150 chilometri orari senza subire spostamenti rilevanti.
Ma, in sostanza, il sistema tetto può resistere a fenomeni di grandine eccezionale?
Direi proprio di sì, al massimo dobbiamo cambiare alcune tegole, ma guaine e pacchetto termoisolante restano intatti e difesi proprio dal manto di copertura in cotto soprastante. Per i pannelli fotovoltaici invece, il problema esiste: i pannelli tradizionali se danneggiati devono essere subito rimossi, altrimenti possono diventare molto pericolosi con il rischio di incendiare il tetto.
Cambia qualcosa nella calpestabilità della superficie?
I nostri prodotti sono tutti calpestabili, poiché hanno una resistenza meccanica al taglio particolarmente elevata grazie alle argille di Possagno e, in più, grazie ai nostri sistemi di aerazione e fissaggio, sono ancora più stabili e resistenti.
Il cambiamento climatico è legato al risparmio energetico e alla sostenibilità, due concetti che sembrano essere imprescindibili dal sistema tetto.
Lo sono. Dalle molte ricerche condotte risulta che la copertura una casa a due piani vale dal 40% al 60% dell’intera dispersione termica dell’abitazione, mentre in un attico si può arrivare all’80%. I nostri prodotti sono riciclabili al 100% e, quindi, anche il sistema tetto è facilmente disassemblabile, riutilizzabile o riciclabile. Tra le nostre referenze abbiamo un campione di sostenibilità a 360 gradi con prestazioni veramente
elevate: la tegola brevettata Aerotile, riconosciuta con il primo premio nei progetti Life in Clima Adaptation e Mitigation.
La prestazione del manto è un’esigenza sentita anche dai progettisti?
È un’operazione volontaria, ma abbiamo aderito al progetto Life Superhero: stiamo realizzando una norma tecnica europea riconosciuta (Eta) che sarà disponibile nei programmi di calcolo termodinamico degli edifici. Quello che tutti fanno, invece, è applicare la nuova normativa Cam, che prevede la ventilazione dei manti di copertura e aumenta le prestazioni, in particolare in estate, con indici Sri veramente eccellenti. E ai progettisti che puntano alla certificazione Leed o vogliono seguire il protocollo Itaca forniamo il supporto tecnico per il calcolo dei parametri richiesti. Inoltre, Industrie Cotto Possagno è certificata Iso 9001, Iso 14001 e Iso 45001.