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Cosa significa “progettazione consapevole”?

Un condominio è per sua natura, indipendentemente dal numero degli abitanti insediati, una piccola città nella città; potremo paragonarlo alla geometria frattale, dove ogni parte contiene anche il tutto, e considerarlo un contesto di necessità multiple interferenti, dove ogni unità immobiliare pur vivendo di vita propria condivide con le altre unità gli spazi comuni, eventualmente impianti termo idraulici, e comunque vive essa stessa delle buone o cattive condizioni dell’involucro edilizio globale e di tutte le situazioni esterne o interne ad esso connesse.

Senza voler entrare quindi nell’ottica del singolo appartamento, argomento troppo vasto per una narrazione sintetica, vogliamo in questa sede suggerire ipotesi alternative per una progettazione più consapevole di quegli spazi comuni maggiormente sottoposti ad un uso frequente diretto o indiretto, come il vano scala, gli spazi esterni e la loro fruibilità, il vano garage e le cantine

Prima cosa che chiunque avrà notato nell’accesso alla hall che introduce al vano scala è che, almeno nei condomini di ultima generazione, si tende ad usare superfici vetrate per illuminare questa zona; purtroppo la luce naturale nella maggioranza dei casi si interrompe al piano terra e lo sviluppo delle scale che porta ai piani superiori è quasi sempre associato alla presenza di un vano ascensore la cui estensione coincide con l’intradosso della copertura, dove ha luogo un ulteriore vano tecnico di ispezione e manutenzione. Il vano scala quindi a partire dal primo piano in su non è quasi mai illuminato da luce naturale necessitando un’ illuminazione artificiale anche nelle ore diurne cosa che oltre a disperdere preziosi kWh elettrici (che se moltiplicati per tutti i vani scala in italia diventano Mw/h elettrici) hanno l’effetto di diminuire la percezione di benessere dell’inquilino che per raggiungere il suo appartamento ha bisogno di luce artificiale con interruttore temporizzato.

Il vano scala risulta essere spesso un vano buio e freddo, che porta le persone a non sostare, a non socializzare: questo spazio è luogo esclusivamente di transito e non favorisce nessun tipo di contatto sociale. L’architettura è anche creare spazi piacevoli, che favoriscono il benessere fisico e psicologico e la socializzazione delle persone. Spazi e forme in armonia con la natura e con chi ne fruisce.  Allora immaginiamo un vano scala con materiali caldi, non lapidei,  illuminato naturalmente, con luce che viene dall’alto, che mi evita di accendere la luce nelle ora diurne, senza essere legata a qual timer che mi si spegne ogni 2 minuti proprio quando sto cercando di aprire la porta di casa o di  interagire con il mio vicino, anche solo per un saluto. Architettura è anche creare emozioni positive ai visitatori; emozioni che scaldano l’animo.  Anche chi ha deciso di vivere in un condominio può godere di benefici che spesso vengono negati.  In più questa luce naturale nei periodi invernali mitiga la percezione degli ambienti, che il buio renderebbe ancora più freddi.

Proprio come nelle case ‘’tubo’’ tipiche del Vietnam , che nel corso della nostra carriera abbiamo avuto modo di analizzare, la presenza dei  camini di luce che mettono in comunicazione i vari piani, contribuiscono al riscaldamento e al raffrescamento naturale aumentando il benessere percepito dagli inquilini.  Dobbiamo iniziare a rispettare/integrare la natura ed anche la progettazione dovrebbe assumere sembianze sempre più simili alla natura, sia da un punto di vista dei materiali che utilizziamo, sia dal punto di vista delle forme e delle dinamiche, come in un progetto di qualche anno fa, che abbiamo intitolato “A Natura discendo”: ‘’ imparando dalla natura’’. La natura deve essere la nostra musa ispiratrice e anche in architettura deve essere rispettata e preservata, come un tesoro. Pertanto la nostra progettazione in questi anni sta subendo una metamorfosi, sempre più cerchiamo di enfatizzare questo concetto, affinchè pian piano diventi, non una tendenza o moda del momento, ma sia il filo conduttore di un’ architettura che sia sempre più sensibile alle tematiche ambientali e porti sopratutto benessere fisico e psicologico alle persone che fruiscono ogni giorno quegli spazi.

Sarebbe bello vivere gli spazi comuni con attività di interesse della collettività, quindi anche il verde comune diventa parte integrante del progetto, non una serie di alberature e cespugli scelti da un elenco normato dal comune, ma pensarlo come parte integrante del progetto, dove le essenze sono scelte con cura in base alle attività.

Labirinti di essenze per il gioco dei bambini, frutti per poter assaporare insieme il gusto delle stagioni, l’orto potrebbe essere un passatempo per le persone più anziane, il verde così diventa parte del progetto  ed assume una propria identità.

L’edificio, come d’altronde un condominio, dovrebbe essere trattato come un essere vivente, e come tale per essere in buona salute necessita di avere ossigenazione e contatto diretto con l’esterno. Anche le cantine e i garage interrati dovrebbero avere quello spiraglio di luce naturale che ti permette di avere un orientamento senza dover ricorrere all’illuminazione artificiale.

L’architettura di oggi  si concentra molto sulla fruibilità del singolo facendo attenzione agli ingombri e spazi minimi necessari quasi mai però considera situazioni dove l’interazione diventa elemento per mitigare l’isolamento, sempre pensando agli spazi comuni condominiali esterni essi potrebbero essere concepiti già in fase progettuale come un luogo dove le persone hanno la possibilità, oltre ad accedere ai loro spazi privati, di condividere idee e tempo libero con altri inquilini, andrebbero commisurati questi spazi come luoghi di sosta adatti a tutte le fasce di età. Luoghi ad alta incidenza di verde naturale esposti a sud e protetti a nord, piccole aree di sosta dedicate collegate tra di loro da una rete di percorsi valorizzati con pietra naturale ed essenze arboree autoctone. Il luogo della socializzazione assumerebbe peraltro un valore autonomo cercando di svolgere funzione importantissima alle fasce più deboli: i più piccoli e gli anziani. Quasi mai vediamo nei condomini attuali una grande enfasi negli spazi esterni, essi assomigliano per lo più a “non luoghi” solo di passaggio dimenticandosi che essi costituiscono quel famoso contesto che serve a dar valore aggiunto all’immobile.

 

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Autore: daniela zeba

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