Condomini litigiosi: ecco i motivi per cui si discute di più
Secondo un’indagine di Condexo, azienda nel campo del PropTech che si occupa di gestioni condominiali, oltre al disturbo della quiete negli orari dedicati al riposo (32%) e l’utilizzo improprio degli spazi comuni (33%), gli altri motivi di lite nei condomini italiani sono dati da: rumori e odori molesti (29%); problematiche legate agli animali da compagnia e alla loro gestione (24%), al mancato rispetto delle norme relative alla tutela della sicurezza, come cancelli e portoni che vengono lasciati sempre aperti (22%). Condòmini urtati anche da chi innaffia le piante facendo gocciolare l’acqua da finestre e balconi (18%).
Degli 1320 condomini che hanno risposto al sondaggio di Condexo, però solo il 9% ha risposto di avere un pessimo rapporto con i vicini, tuttavia solo il 5% degli intervistati ha risposto ad un torto subito con una ripicca o un dispetto. Il 68% ha definito invece buoni i rapporti di vicinato, mentre il 23% vive in un’isola felice in cui i rapporti sono addirittura ottimi.
Come mantenere i rapporti di buon vicinato? I condòmini italiani non hanno dubbi: il miglior modo è “essere tolleranti verso piccole trasgressioni”, così ha risposto il 61%. Per il 30% vince il rispetto ligio delle regole, mentre per il 9% l’unica cosa da fare è segnalare subito all’amministratore di condominio eventuali violazioni.
Vicini di casa ma non propriamente amici. Se infatti il 60% degli intervistati risponde che gli piacerebbe condividere con i propri vicini di casa un evento sportivo, culturale o di intrattenimento; il 9% una festività come Natale o Pasqua, il 7% una gita fuoriporta; il 24% sostiene che sia “già abbastanza incontrarli per le scale”.
Lo studio è stato condotto in occasione della Festa dei Vicini che si festeggia universalmente il 26 maggio: un appuntamento promosso nel 1999 a Parigi dal vincesindaco del comune, Atanase Périfan, con lo scopo di rafforzare e favorire i rapporti di buon vicinato e che sta prendendo sempre più piede anche in Italia.