Cassazione: non si cambia la destinazione d’uso dei locali
La Suprema Corte, respingendo il ricorso di un condomino avverso alla sentenza della Corte d’appello di Roma, che non aveva autorizzato la destinazione a ristorante di un immobile sito in un condominio il cui regolamento vieta di destinare i locali ad attività di locanda o di pensione – ed aveva ordinato la rimozione della canna fumaria ed il rilascio di un sottoscala abusivamente occupato -, ha confermato la validità del divieto di destinazione d’uso previsto nel regolamento contrattuale.
Infatti la Corte ha confermato quanto ritenuto dalla corte di merito “che la previsione del regolamento condominiale che vietava di destinare i locali all’attività di locanda o pensione si estendesse alle attività di ristorazione; osservava, inoltre, che l’art. 8 del predetto regolamento proibiva innovazioni o modifiche delle cose comuni non preventivamente autorizzate all’assemblea, sicché per escludere la legittimità dell’istallazione della canna fumaria era sufficiente far riferimento a tale disposizione”.