Casa Jasmina: a Torino l’appartamento del futuro
Si chiama Casa Jasmina ed è il primo appartamento made in Italy dove sperimentare le tecnologie della casa del futuro: mobili, oggetti ed elettrodomestici che parlano tra di loro per creare quell’ecosistema domestico dell’internet delle cose (internet of things). Il progetto, curato dallo scrittore cyberpunk Bruce Sterling, autore di numerosi libri di fantascienza, è stato ideato e promosso da Massimo Banzi, uno dei fondatori di Arduino, il processore hardware open-source, ossia disponibile a tutti. Non a caso, la casa completamente connessa si trova a Torino nell’ex complesso industriale di Via Montefeltro, ora trasformato in polo tecnologico con i laboratori di Arduino, gli uffici di Toolbox e il FabLab. I primi arredi sono stati selezionati tra aziende italiane come la Valcucine e designer internazionali come Opendesk, che vende mobili a chilometro zero, perché disegnati lontano ma realizzati da artigiani vicini o assemblate dal cliente stesso, o l‘olandese Jesse Howard, produttore di un tritatutto 2.0, Aker, AtFab, Open Structure, una piattaforma open dove tutti possono disegnare delle componenti d’arredo modulari che altri possono assemblare come vogliono. Oltre a ospitare una programma di eventi, workshop e conferenze Casa Jasmina sarà disponibile da settembre su Air Bnb per i weekend. Intanto, si può visitare la mostra di oggetti d’uso quotidiano futuribili e funzionanti. Monica Battistoni