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Cambiamento climatico e calamità naturali: come può difendersi il condominio

Il cambiamento climatico mette a dura prova l’ambiente e il territorio, con lunghi periodi di siccità, bombe d’acqua ed eventi estremi che vanno a intaccare l’incolumità degli edifici creando innumerevoli danni. «Riteniamo sia assolutamente necessario attuare dei piani di manutenzione preventiva programmata attraverso un analisi obiettiva delle strutture condominiali», spiega Leonardo Caruso, Presidente di Anaci Milano e Vice Presidente Anaci Nazionale.

Leonardo-Caruso-Anaci

La maggior parte degli immobili sono stati costruiti tra il Dopoguerra e gli anni ’80 quando le esigenze erano assolutamente diverse da quelle attuali. Le strutture e gli impianti comuni (fognature, tetti, canali, etc) erano adeguati all’epoca ma non lo sono più adesso. Eventi climatici avversi e di grande portata possono creare gravi conseguenze alle strutture fino ad arrivare, nei casi più gravi, a costituire un potenziale pericolo per gli abitanti dei condomini. Per questo motivo andrebbero definiti con regolarità dei protocolli di manutenzione preventiva così da non dovere intervenire in emergenza o solo in casi di necessità.

«La semplice modifica o sostituzione dei canali di gronda, dei pluviali che ad oggi non sono più idonei a contenere le improvvise bombe d’acqua, o ancora la verifica delle pompe di sollevamento dell’acqua sotterranee posizionate nelle zone interrate o il corretto dimensionamento dei sistemi fognari che nella maggior parte dei casi non risultano più adeguati a smaltire la grande quantità di acqua che investe i nostri territori soprattutto dopo lunghi periodi di siccità. Attraverso una verifica costante e programmata è possibile migliorare la funzionalità e l’efficienza dei sistemi e degli impianti», prosegue Caruso.

Oltre alle problematiche legate all’acqua si aggiunge un tema ancora più importante che riguarda i terremoti. «Soprattutto nelle aree a maggior rischio sismico occorre monitore costantemente le strutture in cemento armato considerato il ciclo di vita naturale dei materiali utilizzati nella costruzione. Purtroppo, ancora oggi e nonostante gli accadimenti del passato anche più recente ci troviamo a pagare le conseguenze disastrose legate ad eventi straordinari ai quali ormai dovremmo essere sempre più abituati, perché meglio conosciuti, nei confronti dei quali però non vengono messi in atto interventi correttivi che dovrebbero rientrare in piani di adeguamento e manutenzione pluriennali», conclude il Vice Presidente Anaci.

 

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Autore: Veronica Monaco

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