A Padova è nato il condominio-comunità
Il condominio e il progetto Buzz in the Attic
Il programma è ambizioso: «Stiamo provando a costruire un modo di vivere libero». Inizia così il manifesto programmatico di Buzz in the Attic, iniziativa nata in un condominio residenziale di Padova nel quartiere Città Giardino. «Il condominio per storia e natura non è una comunità epistemica (ciò che si basa sulla scienza, ndr). Non ci siamo scelti e non abbiamo lo stesso sogno. Ma si può coltivare anche qui una comunità condividendo riflessioni, aggregandoci e facendo entrare il nuovo e accompagnando fuori dalla porta il vecchio: mi riferisco ad abitufini e linguaggi».
L’idea, insomma, è quella di condividere passioni e creatività. Il manifesto, pubblicato su internet (il condominio ha attivato un proprio sito dedicato all’iniziativa) vola alto: «Buzz in the Attic utilizza il design come strumento per ridisegnare il territorio condominiale-domestico, agendo nella cultura e nella qualità della vita attraverso l’incontro e lo scambio di idee, demarcando con precisione quello che si vuole da quello che si vuole abbandonare. Noi lo facciamo dalla nostra soffitta condominiale».
L’aspetto più originale di Buzz in the Attic, come ha spiegato al Corriere del Veneto Silvia Cogo, promotrice assieme ad altri condòmini nell’organizzazione periodica degli incontri: «Ci troviamo in una soffitta condominiale, uno spazio che abbiamo sistemato e chiamato Buzz in the Attic. Buzz in inglese significa passaparola, ma anche brusio, bisbiglio. È il nostro modo di per ospitare nei luoghi domestici, nel nostro palazzo serate di piacevole conversazione con liberi pensatori. Il condominio per storia e natura non è luogo di conoscenza e di condivisione. Gli argomenti affrontati in condominio comprendono scienza, arte, architettura, musica, letteratura e design. Qualche esempio: il 10 novembre l’argomento in programma era Vivere onirico, condotto dal “libero pensatore” Marcello di Vita («I miei metodi sono olistici e, nel senso proprio della parola, caotici», spiega).
Il 7 dicembre 2017, invece, il tema affrontato era Dislexia, curato dalla giovane fotografa Alice Vacondio. Nella soffitta condominiale sono state sistemate 30 sedie. Agli incontri si affiancano, ogni tanto, occasioni più legate alla gastronomia: anche quello è un modo per allargare e aumentare la fiducia nel prossimo in un momento in cui le paure sembrano prevalere. Una condizione per partecipare alle serate, però, c’è: il cellulare deve restare spento.