Bon ton In condominio: esistono regole per rendere la convivenza “quasi” perfetta?
Odori molesti, briciole sui balconi, stillicidio, parcheggi selvaggi, rumori a qualsiasi ora, deiezioni di animali: il condominio viene dipinto spesso come il peggiore degli incubi, che, tradotto in termini visivi, potrebbe essere rappresentato da “L’urlo” di Munch.
In effetti può accadere che la vita in condominio possa tramutarsi in un inferno se a prevalere sono l’egoismo, la maleducazione e la mancanza di senso di appartenenza ad una comunità.
Come fare quindi per rendere se non proprio felice (parola di moda, ma poco realistica in condominio) almeno piacevole e serena la vita nei nostri palazzi?
Ci sono d’aiuto 10 parole che identificano 10 comportamenti per ottenere un decalogo d’oro che potrà migliorare la nostra vita in condominio.
- Educazione, sempre e comunque, anche con chi non ci è simpatico.
Non si può prescindere, mai, in nessun caso, da un atteggiamento educato, con ogni persona ed in ogni circostanza, adottando comportamenti in grado di non ledere od offendere nessuno.
- Confronto: la disponibilità al dialogo ed una corretta comunicazione assertiva sono alla base della riuscita di qualsiasi rapporto interpersonale. Uno degli errori più comuni commessi dai condòmini, per timore del confronto, per vigliaccheria, per prevenzione o supponenza è non parlare apertamente con i vicini e covare rabbia, rancore e fastidio. Tutto questo non fa che alimentare astio che potrebbe essere evitato. E’ semplice, ma maledettamente difficile. Vi assicuro però che in moltissimi casi, esprimere educatamente, possibilmente con un sorriso, il proprio disagio a chi ce lo causa (magari inconsapevolmente) è il mezzo più diretto, ma soprattutto più efficace, per risolvere il problema.
- Responsabilità: evitiamo il più possibile lo scaricabarile all’amministratore, che non è responsabile dei comportamenti dei singoli. L’amministratore potrà al massimo invitare il “colpevole” al rispetto del regolamento, nulla più. Se un condòmino ha un problema specifico con una persona residente nel palazzo, è preferibile che si assuma la responsabilità di parlargli e confrontarsi educatamente con lui. Se l’amministratore invita al dialogo, non è perchè non ha voglia intervenire o è uno scansafatiche, ma è perché sa che il suo intervento potrebbe, al contrario, pregiudicare o peggiorare il rapporto tra condòmini: psicologicamente, chi viene ripreso si sente oggetto di attacco indiretto ed a sua volta è portato a portare rancore verso chi non ha avuto il coraggio di affrontarlo direttamente.
- Rispetto: cercare sempre di avere rispetto per le persone e le cose altrui. Occorre sempre mettersi nei panni degli altri e “con fare quello che non vorremmo fosse fatto a noi”. Mai abusare della pazienza altrui. Il rispetto nelle parole e nei comportamenti è alla base della correttezza.
- Gratitudine: impariamo a non aspettarci nulla dagli altri e a non pretendere nulla in cambio quando noi facciamo qualcosa. In modo inconsapevole, crediamo che “se ci preoccupiamo degli altri, loro si preoccuperanno di noi”, ed è questa credenza errata che ci porta a soffrire quando ciò non accade e che causa spesso la nascita di conflitti nelle nostre relazioni interpersonali. Al contrario, se non ci aspettiamo niente da nessuno, la gratitudine e la soddisfazione saranno altissime e ciò genererà un circolo virtuoso. “Ingrato è colui che nega il beneficio ricevuto; ingrato è chi lo nasconde, più ingrato ancora è chi non lo restituisce, e il più ingrato di tutti è colui che si dimentica di esso.” -Seneca-
- Buonafede: diamo sempre il beneficio del dubbio e non partiamo dal presupposto che il nostro vicino “lo fa apposta” perché è un maleducato seriale. Spesso non ci si rende nemmeno conto di creare disturbo, semplicemente perché si è troppo concentrati su ciò che stiamo facendo e non abbiamo la cognizione del tempo e dell’ora; possiamo essere distratti, con la mente altrove, persa tra mille pensieri e problema. Partiamo sempre dalla buonafede altrui e tutto sarà più semplice nell’approccio.
- Solidarietà: il vicino non è un nemico. Il territorio oltre la porta di casa non è teatro di guerra. Al contrario: vivere nello stesso palazzo, volenti o nolenti, ci pone in un rapporto di convergenza e/o identità di interessi con gli altri condòmini, se non altro per ciò che abbiamo in comune con loro: spazi, impianti ecc… Perché non trovare quindi punti d’incontro e incoraggiare un atteggiamento solidale nei loro confronti? Perché non mettersi a disposizione degli altri spontaneamente? Ciò con ogni probabilità stimolerà reciprocità e vi sarà di grande aiuto nei momenti più inaspettati, come quelli che stiamo vivendo in questa pandemia. Essere utile a che è stato messo in quarantena ad esempio, sarebbe un segnale forte per manifestare solidarietà a chi è in difficoltà ed è rimasto isolato. Anche solo una telefonata potrebbe fare molto.
- Positività: un atteggiamento positivo è sempre auspicabile in ogni ambito della nostra vita, perché ci aiuta ad affrontare tutto con lo spirito giusto, dando il giusto peso alle cose, facendo lavorare la mente per risolvere i problemi e non per concentrarci su di essi.
- Ottimismo: le persone positive spesso sono anche ottimiste e vedono il bicchiere sempre “mezzo pieno”. Anche nel caso in cui il bicchiere fosse “mezzo vuoto”, le persone positive, non cambiano atteggiamento, semmai, come dice Mara Maionchi, cambiano bicchiere con uno più piccolo, affinchè questo continui ad essere “mezzo pieno”. L’ottimismo è contagioso, ricordatelo.
- Gentilezza: last but not least. “Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile” (dal film “Wonder”). Questo dovrebbe essere il mantra quotidiano di ognuno di noi, a maggior ragione chi vive in condominio. Sapete perché? Perché praticare gentilezza fa bene. Praticare atti di gentilezza riduce l’ansia e permette di vivere meglio in società: questa è la conclusione a cui sono giunte le due psicologhe americane Trew e Alden, in uno studio del 2015 svolto su un campione di studenti che aveva dichiarato di provare disagio nei rapporti interpersonali. Ma non è tutto. Secondo un altro studio del 2013, la psicologa Fredrickson, a partire da analisi mediche, ha scoperto che l’altruismo ha effetti positivi anche sulla nostra salute e ci rende addirittura più longevi. Partendo da queste considerazioni è nato il progetto “Coltiviamo Gentilezza” https://www.coltiviamogentilezza.it/ e l’anno scorso ha avuto luogo il primo “Festival della Gentilezza”, applicato anche in condominio. Ho aderito al progetto e contributo alla creazione del decalogo del CONDOMINIO GENTILE, che sarebbe bellissimo che venisse affisso, ma soprattutto adottato in ogni realtà condominiale.
Il decalogo del Condominio Gentile
- Si rispettano tutti
- Si rispettano le esigenze di tutti i condomini
- Si agisce nell’interesse di tutti i condomini
- Si parla e si discute sempre con un sorriso
- Si ascoltano sempre gli altri
- Si utilizza sempre un linguaggio gentile
- Si agisce con cortesia e gentilezza
- Si rispettano gli spazi comuni
- Si collabora e ci si aiuta
- Si cerca di risolvere i problemi in maniera pacifica
Il decalogo fa propri tutti i comportamenti proattivi che prima abbiamo esaminato e fornisce uno spunto utile per migliorare la qualità della convivenza.
Quest’anno si svolgerà la seconda edizione del Festival della Gentilezza e sarebbe bello che partecipassero come protagonisti tutti i condomini d’Italia e se ne facessero promotori proprio gli amministratori di condominio.
Non solo.
Esiste anche il decalogo dell’ AMMINISTRATORE GENTILE (elaborato con l’aiuto di Claudio Calì, esperto di intelligenza emotiva e di comunicazione assertiva) , perché si sviluppi una nuova cultura anche nei rapporti tra amministratore e colleghi, dipendenti, condòmini e fornitori.
Spesso l’amministratore, anche se non se ne accorge, viene “imbruttito” dalla grigia quotidianità, fatta di lamentele e di pressioni. Ci si sente sfruttati, strumentalizzati, frustrati e conseguentemente ne soffrono tutte le relazioni. Cerchiamo di invertire la tendenza, consapevoli che con buone relazioni la vita migliora.
La gentilezza in questo senso può essere una forza esplosiva.
Il decalogo dell’Amministratore Gentile
- Si accolgono le persone con un sorriso e un saluto
- Si mantiene un atteggiamento assertivo, né passivo, né aggressivo, adottando un linguaggio educato e gentile
- Si comunica con empatia
- In studio e in assemblea si lavora per creare un clima positivo
- Nelle situazioni difficili e di tensione si mantiene la calma
- Si rispettano i collaboratori, i fornitori, i condómini e i colleghi
- Si ascolta sempre con attenzione prima di rispondere
- Ci si concentra per trovare una soluzione creativa del conflitto, scoraggiando sempre l’aggressività
- Si aggredisce il problema, mai la persona
- Si cerca di essere un punto di riferimento credibile, garantendo coerenza e affidabilità
L’ invito rivolto a tutti gli amministratori d’Italia è quello di aderire all’iniziativa e di promuovere una nuova cultura ed un nuovo linguaggio che ci veda alleati nell’interesse reciproco per il benessere di chi vive e lavora in condominio.
Per informazioni sulla prossima edizione del Festival: https://www.coltiviamogentilezza.it/partecipa-al-festival-della-gentilezza.html, oppure contattare gli organizzatori tramite whatsapp: 3939824709.
Daniela Zeba