Attestato di certificazione energetica a rischio prezzi
L’Attestato di certificazione energetica (Ace), non serve solo quando si vuole affittare o vendere una casa, ma va rivisto anche nel caso delle ristrutturazioni di un certo rilievo. Per esempio, per gli interventi su una superficie maggiore del 25% dell’involucro, per la sostituzione degli infissi, o nei lavori di demolizione-ricostruzione. E, ancora, nella maggior parte dei rifacimenti delle impermeabilizzazioni dei tetti, della verniciatura delle superfici esterne. Insomma, la casistica è ampia e la figura professionale del Certificatore Energetico è sempre più richiesta per accedere agli sgravi fiscali. Deve essere un tecnico abilitato, che una volta calcolato l’indice di prestazione globale dell’immobile mediante opportune procedure, potrà formulare delle raccomandazioni tecniche volte a migliorare le prestazioni dell’unità immobiliare e il periodo di ritorno dell’investimento. La redazione di un Ace ha però costi diversi a seconda della città in cui viene formulata, è quanto emerge dallo studio condotto dal portale ProntoPro.it, il sito che fa incontrare domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale. La ricerca ha messo a confronto venti capoluoghi di regione e ha elaborato il costo medio nazionale di un certificato energetico, che equivale a 120 euro. Ma i numeri evidenziano variazioni notevoli a seconda della città in cui si trova l’immobile da certificare: Roma, per esempio, è più cara con una media superiore di circa il 16% rispetto a quella nazionale. Seconda in classifica Bolzano e al terzo posto si colloca Milano con 138 euro. In fondo alla classifica Imperia con 104 euro. A pagare meno rispetto al resto d’Italia sono anche gli abitanti di Frosinone, in cui i costi dei certificati energetici si aggirano intorno ai 106 euro e di Massa Carrara, dove per certificare un immobile medio si pagano 108 euro. Qui sotto la tabella con i costi medi degli Attestati di Certificazione Energetica per abitazioni di 79 metri quadrati.