Ascensore privato o in condominio: quali sono le differenze?
Le tipologie tecniche di un ascensore di una casa privata o condominio hanno analogie e differenze. Occorre conoscerle per scegliere l’opzione corretta, più sicura, più inclusiva, ed esteticamente più adatta.
La presenza di un ascensore in un condominio, oppure in un’installazione privata resta un valore aggiunto dell’immobile e ne permette la piena fruibilità e godimento.
Ma i criteri nell’ottenere questo valore e uso sono gli stessi? Quando si decide d’installare un ascensore è normale porsi delle domande sul costo, sui permessi e sulle caratteristiche che dovrà avere.
Tutti questi aspetti variano a seconda delle circostanze, perché, tra un ascensore in una casa indipendente e un ascensore in condominio, le procedure sono differenti, come lo sono le condizioni d’uso e la percezione del bene.
Le tipologie tecniche di un ascensore per la casa o per il condominio hanno necessità analoghe, e altre che sono diverse.
Installazione
In entrambi i casi l’installazione dell’ascensore può essere interna all’edificio, oppure esterna allo stesso, e qui ad esempio già cambiamo le dichiarazioni da chiedere; per installazioni all’interno dell’edificio di norma si tratta di edilizia libera ma occorre prestare attenzione particolare alle installazioni che indeboliscono l’edificio perché potrebbero chiedere la prassi dell’edilizia vincolata.
Le installazioni all’esterno dell’edificio sono, invece, in edilizia vincolata, quindi, le dichiarazioni all’ufficio tecnico del comune su dove viene installato l’ascensore seguono percorsi diversi.
Normalmente l’installazione, interna o esterna hanno in comune la necessità di una torretta/struttura metallica che funge da vano corsa, ovvero lo spazio delimitato accessibile solo al personale tecnico abilitato.
Questa struttura si estende per circa 1 metro sotto al piano più basso (fossa) a poco meno di quattro metri sopra il pianerottolo dell’ultimo piano.
Attenzione quindi alla presenza di cantine nel piano interrato, e di gronde del tetto che possono interferire con gli spazi necessari alla fossa oppure la testata del vano corsa.
Un’altra casistica del tipo d’installazione sono quelle definite sinteticamente “smonta e monta” … ma di cosa si tratta? Si tratta di sostituire vecchi ascensori con indicativamente più di 30 anni dall’installazione, per sostituirli con altri contenuti nei costi d’esercizio.
Basti pensare che un vecchio ascensore movimentato da un pistone, poteva richiedere mediamente circa 5 kW di potenza con costi notevoli per il gestore dell’energia, mentre oggi i moderni ascensori elettrici chiedono circa 0,5 kW di potenza. Pensate subito alla differenza della bolletta energetica del costo d’esercizio.
Necessità dell’uso
Il traffico da smistare è un elemento fondamentale per valutare l’ascensore da installare. Normalmente gli ascensori elettrici mossi da un argano, hanno velocità di circa 1 m/s che gli permette di fare molte corse in un ora, questo a differenza di un miniascensore (homelift ) che si muove a non più di 0,15 m/s.Pensate cosa accadrebbe se in un palazzo di 4 piani con 4 appartamenti per piano, venisse installato un miniascensore: tempi di attesa lunghissimi per avere la cabina al piano, perdita di tempo, impazienza, e così via.
Quando si tratta di un condominio è un ascensore il prodotto più indicato. Viceversa, per una installazione in una casa privata, con due o massino tre piani da servire e un traffico familiare da smaltire un miniascensore è probabilmente il prodotto più performante: costi ridotti, fossa di 10 cm, testata di circa 3 metri.
Percezione del valore
In un condominio di “chi è l’ascensore”? Tecnicamente è di tutti coloro che hanno partecipato alla spesa, ma tante volte vediamo che è come se non fosse di nessuno. Finiture di pregio e accessori possono essere spese da valutare con attenzione per non vanificarle.
Un ascensore in un condominio, una soluzione “spartana ma robusta”, è tante volte preferita proprio perché poi accade che atti vandalici ne vanifichino la spesa.
In una casa privata è l’esatto opposto: sappiano bene “di chi è l’elevatore” e quindi finiture di pregio e accessori possono essere un modo per valorizzare ulteriormente la spesa sostenuta, magari con una parete panoramica che dona “spazio” in cabine normalmente ridotte.
La manutenzione
L’ascensore è una macchina, e come tale è soggetta a guasti non prevedibili come capita per le nostre automobili. Che sia un ascensore per condominio, oppure per un’abitazione privata non cambia nulla: resta un mezzo di trasporto di persone, e come tale va controllato al pari di come viene fatto per un’auto, un aereo per mantenerlo in condizioni d’uso ottimale.
La manutenzione dev’essere assegnata a una ditta specializzata, e a un ente notificato che esegua le visite periodiche ogni due anni, come previsto dalla legge.
Un condominio, oppure una casa privata, quanto valgono se sono servite da un ascensore? Quanto vale poter garantire a una persona diversamente abile la libertà di muoversi, di godersi la sua proprietà, oppure di permettergli d’incontrare amici e familiari?
Esiste davvero una differenza significativa tra un ascensore in un condominio, oppure in una abitazione privata?
di Patrizia Spada