Anap: a Roma sarà più semplice riqualificare
L’assemblea romana di Anap, una delle associazione di categoria degli amministratori condominiali, ha deliberato di agevolare il rifacimento delle facciate e delle parti esterne degli edifici di proprietà pubblica e privata ai fini del recupero e della riqualificazione urbana e per agevolare la bonifica di materiali in amianto presenti nelle strutture edilizie. Entro dicembre, data entro la quale i lavori effettuati all’interno del programma della delibera dovranno essere terminati, sarà possibile esentare dal pagamento della Cosap le occupazioni di spazi ed aree pubbliche con occupazioni temporanee di suolo pubblico realizzate per il rifacimento delle facciate e per la rimozione di strutture in amianto anche per edifici non con valenza artistica e storica. Inoltre sarà concesso trasformare in incentivo per i proprietari degli immobili gli emolumenti dovuti all’amministrazione per l’utilizzo di pubblicità sui ponteggi per ristrutturazione facciate e bonifica materiali con amianto. Gli incentivi previsti per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, ai fini della Cosap, sono applicabili anche nel caso di interventi finalizzati alla realizzazione di parcheggi nelle aree previste dall’art. 9 legge Tognoli n. 122/89 e s.i.m. nonché per la pulizia dei tetti e qui rientra l’eliminazione delle antenne sui tetti per inserire l’antenna centralizzata.
Soddisfatto Paolo Caprasecca, presidente nazionale di Anap: «Solo attraverso un’attenta e condivisa politica immobiliare, aperta a tutti gli attori del comparto, sarà possibile avviare una vera ripresa del settore immobiliare. L’azione effettuata è quella dei grandi interventi urbani sia nuovi sia esistenti, con attenzione alla qualità architettonica ed alla accessibilità urbana, nonché l’ottimizzazione dei costi per gli utenti. Strettamente connessa è l’azione relativa alla realizzazione di immobili di qualità collocati all’interno di quartieri autosufficienti e finalizzati al risparmio energetico. Anap crede profondamente nella formazione – continua Caprasecca – pur rammentando a tutti gli operatori che il know-how da solo non è garanzia sufficiente di un futuro migliore, per ottenere il quale occorre un approccio “etico” a 360°. In questa volontà di professionalizzazione, etica e condivisione vogliamo che confidi l’industria immobiliare italiana per leggere l’orizzonte finale di uscita dalla crisi».
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