A Prato il complesso medioevale taglia i consumi
La riqualificazione edilizia? Il ministro Delrio ha proposto che fossero le Esco a occuparsene almeno per la parte energetica, mentre il presidente del Fondo Strategico, Innocenzo Cipolletta ha affermato nel corso del convegno YouTrade celebrato in sinergia con il ventennale Finco, che bisogna prendere esempio dalla Germania, dove le migliorie agli edifici sono previste per legge ogni 10 anni. Senza aspettare norme, la Fondazione San Niccolò di Prato ha deciso di intervenire sul complesso monumentale che risale al 1300 e ospita vari ordini di scuola, dalla materna al liceo, per ottenere un risparmio energetico, incentivare il comportamento virtuoso di chi utilizza l’impianto e diminuire l’emissioni di anidride carbonica. Per farlo si è affidata a Estra Clima, società specializzata nel settore che ha operato in qualità di EsCo: la società ha effettuato la diagnosi energetica, definito l’intervento di efficienza con il passaggio dall’alimentazione da gasolio a metano grazie alla sostituzione del vecchio impianto, ossia due centrali termiche, con una caldaia a condensazione di ultima generazione. In più sono stati installati nei 220 termosifoni sistemi di regolazione della temperatura e 100 di questi anche di un dispositivo di tele gestione, in modo da gestire l’intero edificio come fosse un appartamento dove ogni unità è indipendente ed è possibile ottenere la giusta temperatura in ciascuna stanza effettivamente utilizzata senza inutili sprechi. Ed è questo uno degli aspetti più interessanti, la possibilità di monitorare i consumi da remoto e in maniera centralizzata per garantire la massima razionalizzazione dell’energia e un aumento del livello di comfort in ogni ambiente. I lavori sono stati finanziati lavori sulla base di un contratto Epc, ossia con un contratto di rendimento energetico: è previsto un risparmio energetico garantito del 28% con una diminuzione delle emissioni di CO2 del 55%. L’investimento, a carico di Estra Clima, è di circa 200 mila euro, ma il contratto garantisce alla fondazione un risparmio fin dal primo anno di attivazione e qui sta la singolarità, perché di norma nei primi anni è solo chi mette le risorse economiche che rientra delle spese, nelle prime fasi di una riqualificazione energetica è sempre l’investitore che rientra nelle spese. E non è questo il caso.