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Il fotovoltaico sul tetto conviene? Te lo dice Google

L’impianto fotovoltaico è la soluzione giusta per la vostra casa o condominio? E se sì, meglio l’acquisto o il leasing? Ve lo dice Google: il colosso dei motori di ricerca, della posta elettronica, delle traduzioni on line e di tanti altri servizi online, ha lanciato un nuovo progetto, battezzato Project Sunroof, che permette di valutare costi e benefici degli impianti fotovoltaici sui tetti delle famiglie. La risposta viene in parte dai dati raccolti con Google Earth che dalla posizione geografica dell’edificio calcola, in base ai fenomeni meteorologici locali, alla pendenza del territorio, agli alberi, ai camini e agli immobili circostanti, la quantità sole e di ombra possibile sulle coperture. A queste informazioni si aggiungono i prezzi di mercato degli impianti e, se previsti, gli incentivi della pubblica amministrazione. Dopo aver calcolato il potenziale energetico del tetto, il servizio mette in contatto gli utenti con degli operatori specializzati e sponsorizzati. L’obiettivo dichiarato della multinazionale hi-tech è quello di fornire uno strumento che renda l’installazione facile e comprensibile a tutti, in modo che la gente abbia la possibilità di risparmiare sulla bolletta energetica e fare del bene all’ambiente.

Ma si tratta di un interesse che vale 1 miliardo di dollari di investimenti, tra cui i recenti 300 milioni allocati in un fondo che finanzia l’installazione di impianti in edifici residenziali forniti dalla SolarCity Corp, pubblic company quotata nella borsa americana, già finanziata da Google con 280 milioni di dollari nel 2011. Di sicuro Sunroof, che è in funzione dall’estate a San Francisco e Fresno, in California, poi a Boston e ora è stato esteso ad altre 15 aree metropolitane in Arizona, Nevada, Connecticut, New York, New Jersey e Colorado, promette di essere uno strumento più semplice rispetto al complesso di calcolo fornito dal Dipartimento di Energia del governo americano, e anche più immediato rispetto a un sopralluogo di un operatore.

Così, se e quando Sunroof varcherà i confini Usa, anche in questo settore Google potrebbe trovarsi nella posizione unica di capire veramente cosa vuole la gente. Non è però l’unico dispositivo online a tracciare il potenziale rinnovabile delle abitazioni: MapDwell è stato progettato due anni fa in ambito Mit (Massachusetts Institute of Technology, una delle più importanti università di ricerca del mondo, con sede a Cambridge nello stato americano del Massachusetts) e il primo a usare le mappe solari e gli opendata in collaborazione con le amministrazioni locali e le utility delle zone dove è attivo. Dal Colorado alla città di Washington, fino a Vitacura in Cile.

Il risultato di un'elaborazione di Project Sunroof

Il risultato di un’elaborazione di Project Sunroof

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Autore: Virginia Gambino

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